Dublino Turismo

Cenni di Storia su Dublino

Baile Atha Cliath e Dubh Linn

L’area della baia di Dublino è abitata fin dalla preistoria, ma fu un cartografo egiziano il primo a riportarne l’esistenze su delle mappe chiamandola Eblana Civitas.
Nei primi secoli dell’era moderna i Celti si erano già installati sulle rive del Liffey che che era facilmente guadabile, ecco il perché del suo nome gaelico,  ancora oggi utilizzato: Baile Atha Cliath, «la città del Guado di graticci» Mentre Dubh Linn, significa “stagno nero”.
Successivamente arrivarono gli Scandinavi  che si stabilirono su fiume Poddle, affluente del Liffey, nella zona ora conosciuta come Wood Quay. Nel X secolo avvenne la fusione fra Baile Ath Cliath e Dubh Linn, insediamenti l’uno celtico l’altro vichingo.
La data delle fondazione di Dublino rimane incerta, tuttavia l’anno ufficiale di nascita, deciso per determinare quando festeggiare i mille anni, è il 988 d.C.; tale data è stata scelta in base al fatto che risalgono ad allora le prime registrazioni scritte di un’imposta!

L’Irlanda occupata

Nella seconda metà del XII secolo, Dublino cadde in mano ai Normanni che costruirono il celebre castello all’inizio del secolo successivo  e fortificarono la città.  

Nella prima metà del XIII secolo venne nominato il primo sindaco e la città si espanse e prosperò fino alla metà del secolo successivo; quando la morte nera che aveva devastato l’Europa giunse anche qui ed uccise migliaia di persone in diversi anni. Con la  conquista dell’Irlanda da parte dei Tudor nel XVI secolo, Dublino prende nuovo vigore come principale centro amministrativo. La Regina Elisabetta I, volendo trasformare Dublino in una città protestante fondo l’università, il Trinity College ma la riservò esclusivamente a studenti protestanti, inoltre ordinò che la storica chiesa di San Patrizio e la cattedrale  di Christ  Church diventassero entrambe protestanti.  Agli abitanti, quasi tutti  cattolici, fu imposto da Oliver Cromwell di rinunciare alla propria fede e a sottostare al dominio protestante in tutti i settori della vita civile.

A metà del XVII secolo la peste arrivò a Dublino e portò via metà degli abitanti; nonostante ciò si riprese nuovamente e all’inizio del XVIII secolo si trovava in un periodo abbastanza prospero  in particolare per il commercio di lino e lana.
Nonostante le guerre per periodo cromwelliano  avessero molto impoverito Dublino,  lo sviluppo del commercio marittimo e lo sfruttamento dei contadini da parte della borghesia protestante arricchì la città di pregevoli monumentipalazzi e giardini. Nella seconda metà del XVIII secolo, l’autonomia concessa al parlamento irlandese dall’Inghilterra diede alla Capitale maggior potere anche se la rivolte del 1800 sancì la ripresa diretta del potere da parte del governo britannico con l’Act of Union e l’abbandono dell’Irlanda da parte dei grandi proprietari terrieri. Come se tutto questo non bastasse, nell’autunno del 1845 cominciò il tremendo periodo della Grande Carestia.

Grande Carestia

La Grande Carestia  in gaelico An Gorta Mór e  in inglese The Great Famine, oppure The Great Hunger, sconvolse l’Irlanda tra il 1845 e il 1849. Vi furono una serie di concause delle quali abbiamo parlato a scatenare  la carestia: la politica economica britannica ad esempio, le condizioni disastrose dell’agricoltura irlandese,  il rilevante ed improvviso incremento demografico avvenuto negli ultimi decenni, ma in ogni caso il motivo principale fu senza dubbio la comparsa della peronospora, una patologia fungina delle patate che raggiunse l’Irlanda nell’autunno del 1845  e distrusse un terzo circa del raccolto di quella annata oltre all’intero raccolto dell’anno successivo. Una recidiva distrusse poi anche gran parte del raccolto del 1848. Il ripetersi di raccolti esigui o addirittura nulli causò una carestia lunghissima e molto violenta. L’Irlanda aveva già avuto in precedenza raccolti rovinati anche pesantemente ma non c’era nessun precedente che potesse essere paragonato a quanto avvenne in quegli anni e determinò l’inizio di un altro capitolo fondamentale della storia d’Irlanda.

Emigrazione di massa

L’emigrazione da Dublino e da tutta l’Irlanda,  fino ad allora aveva rappresentato una presenza costante ma contenuta invece, a partire dal 1845 aumentò drammaticamente. Inizialmente le persone che lasciarono l’Irlanda erano prevalentemente in buone condizioni fisiche e peraltro, vista la situazione, gli stessi proprietari terrieri incoraggiavano i contadini a lasciare l’isola pagando loro stessi per la traversata. Ma a partire dall’anno successivo vi fu un esodo senza precedenti, una vera e propria marea di persone in condizioni davvero tragiche, stremate e spesso malate si imbarcò per raggiungere il Canada o i porti della costa est degli USA ed anche Galles e Gran Bretagna portando con sé malattie ed epidemie. Il numero spropositato di immigranti non consentì di attivare posti di quarantena. Gli ospedali dei porti di arrivo furono letteralmente invasi da pazienti malati e stremati, moltissimi malati di tifo. Le navi cariche di immigranti erano talmente numerose che in alcuni porti formavano lunghe file in attesa di poter sbarcare i passeggeri sfiniti.

Fortunatamente alla fine del XIX secolo Dublino attraversò un buon periodo dal punto di vista delle arti e delle lettere scrittori poeti drammaturghi ed una rinascita della cultura gaelica. In questo periodo fu inaugurato a Dublino l’ Abbey Theatre.

Purtroppo però  all’inizio del ‘900, Dublino era ancora una delle città più povere d’Europa. Le condizioni misere della popolazione furono ulteriormente aggravate dal grande sciopero generale del 1913 che durò 6 mesi. Le condizioni erano davvero molto miserevoli e per dare l’idea delle precarie condizioni, il tasso di tubercolosi era il più alto tra tutte le altre  capitali, il clima di grande mestizia e sfiducia era ovunque. In questo clima ricominciò l’agitazione politica e si preparò la grande insurrezione della Pasqua del 1916.

L’ Indipendenza  e l’era moderna

L’indipendenza dell’Irlanda fu proclamata nel 1921 ma si dovette poi anche combattere la guerra civile del 1922.

La Repubblica d’Irlanda, Eire, occupa tre quarti dell’isola d’ Irlanda, la sua capitale è Dublino. Le contee del nord-est compongono l’Ulster e sono ancora parte del Regno Unito. Nel secolo scorso e fino alla fine degli anni ’70  restò la stessa dell’800 e l’aspetto della città non subì modifiche né grandi interventi. Pian piano le cose cambiarono e a metà degli anni ’80, con lo sviluppo economico comparve il desiderio e la possibilità di recuperare la Dublino georgiana così come i magazzini ed i quartieri centrali. Nei 30 anni successivi si è sviluppata enormemente restaurando i quartieri e le aree dismesse ed è  cambiata profondamente pur restando legata alla tradizione.

L’area metropolitana ha ora oltre un milione di abitanti ed una popolazione giovanissima, oltre metà della popolazione è sotto i 25 anni! L’odierna Dublino è una città frizzante vivace e piena di fascino non troppo grande ma molto cosmopolita,  cordiale e moderna. Nonostante la crisi economica mondiale degli ultimi anni che ha colpito duramente anche l’ Irlanda guarda al futuro con fiducia.

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